in allestimento

Il postino

 

 

Regia: Michael Radford con la collaborazione di Massimo Troisi
Soggetto: dal romanzo "Ardiente Paciencia" ("Il postino di Neruda") di Antonio Skąrmeta
Sceneggiatura: Anna Pavignano, Michael Radford, Furio Scarpelli, Giacomo Scarpelli, Massimo Troisi
Fotografia: Franco Di Giacomo
Scenografia: Lorenzo Baraldi
Costumi: Gianna Gissi
Montaggio: Roberto Perpignani
Musiche: Luis Enrique Bacalov
Interpreti: Massimo Troisi (Mario), Philippe Noiret (Pablo Neruda), MariaGrazia Cucinotta (Beatrice), Linda Moretti (Donna Rosa), Renato Scarpa (il telegrafista), Anna Bonaiuto (Matilde), Mariano Rigillo (Di Cosimo)
Produzione: Mario e Vittorio Cecchi Gori - C.G. Group Tiger Cinematografica - Penta Film e Gaetano Daniele per la Esterno Mediterraneo Film
Distibruzione: Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica
Italia 1994. Colore. 113 minuti.

Estate 1952: postino ausiliario provvisorio in un'isoladel golfo di Napoli, Mario Ruoppolo (Troisi) si trova ad avere come unicapersona da servire il poeta Pablo Neruda (Noiret), lģ in esilio. Tra i duecrescerą poco a poco una forte amicizia che permetterą a Mario di conoscere laforza della poesia e della fede politica. L'ultimo film di Massimo Troisi (lacui morte subito dopo la fine delle riprese avvolge la visione del film di unacommozione da cui č difficile non farsi «ricattare») č un tentativo,riuscito solo in parte, di rinverdire la tradizione «alta» della commediaall'italiana in chiave internazionale e anti-hollywoodiana. La rilettura del"Postino di Neruda" di Antonio Skįrmeta (fatta dagli sceneggiatoriFurio e Giacomo Scarpelli, Anna Pavignano e la coppia di registi) spostal'ambientazione dal Cile all'Italia, alla ricerca di una riflessione sullanostra storia che finisce in una nostalgia un po' ambigua (il popolomanifestante alla fine č troppo debitore del «come eravamo») ma che comunquepercorre strade lontanissime dalla volgaritą neotelevisiva e dal minimalismopseudoletterario. Č vero che il ritratto di Neruda scivola nell'agiografia, maTroisi, «con quel volto dagli zigomi scavati che lo fa somigliare in certimomenti a Pasolini», domia e sorregge tutto il film, sfortunatamente pocosfruttato da una regia inesistente (e non si capisce se quel «in collaborazionecon Massimo Troisi» che si legge nei titoli di testa sia un dato di fatto osolo un omaggio postumo). Esornativa la presenza della prorompente ma inconsistente Maria Grazia Cucinotta nel ruolo della fidanzata di Ruoppolo.
dal Dizionario dei Film 1996 a cura di Paolo Mereghetti (Baldini & Castoldi 1996)