Dissero rabbi Yehudà e rabbi Shmuèl: "L’importanza del canto ci viene illustrata nella Torà, come è detto (Deuteronomio 18,7): e canterai in nome di Dio il tuo Dio. In quale modo si può servire Dio ricordando il suo nome, se non con il canto?"

 (Talmud)

il canto gregoriano

 

È il modo della preghiera cristiana.

Non appartiene al medioevo. Non è nato con esso, le sue origini si perdono tra i canti della sinagoga, lentamente mescolatisi con l’antica musica romana. E non è terminato col medioevo. Nei monasteri di alcuni ordini  non è mai cessato.

È errato credere che il gregoriano sia accessibile solo a pochi monaci, che non sia popolare. Lo era, i ricercatori ne trovano tracce nella musica popolare, in quei pochi resti che è stato possibile recuperare. Altre religioni conservano modi simili che non si può non vedere assai vicini al modo del gregoriano, mi riferisco ai canti della chiesa ortodossa d’oriente, a quelli delle comunità ebraiche, a certi modi cantilenanti della liturgia musulmana.  

La Chiesa da molti secoli ha dato libertà di espressione alla musica sacra, per cui ne esistono molte forme, anche se, dal Concilio Vaticano II, l'unica ad essere praticata è quella  dei ‘canti di parrocchia’, che purtroppo ben conosciamo.

La sensibilità di molti cerca il modo del gregoriano. In queste pagine un'introduzione al canto, pensate per chi vuole usarlo per la preghiera privata e, particolarmente, per il canto dei salmi. Unite ad una consigliata esperienza viva presso un monastero, potrebbero essere di aiuto alla realizzazione di spazi temporali di intimità con Dio.

 

F. Piro

Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto.

Mt 6,6